Origine e storia dei sacri bronzi

L’origine delle campane è misteriosa

La Bibbia ne attribuisce l’invenzione a Jubal, creatore di tutti gli strumenti musicali, ma l’unica cosa certa che sappiamo riguardo l’uso della campana presso Israele è che il Sommo Sacerdote indossava una tunica fornita di moltissimi sonagli d’oro.

Quanto all’Europa, gli esemplari più antichi sono quelli in terracotta rinvenuti a Creta e databili al II millennio a.C. Non si può però dire che si tratti delle campane così come noi le conosciamo. Esemplari più simili all’attuale campana compaiono invece in Cina durante la dinastia Chou (1123-247 a.C.) e in India.

Dai mosaici di Pompei sappiamo che le campanelle erano usate dai Romani per richiamare i bagnanti alle terme, ma la forgiatura di vere e proprie campane è legata, in Europa, alla diffusione del Cristianesimo.

Secondo la tradizione, il primo ad usare le campane come mezzo di adunata fu San Paolino, vescovo di Nola, nel V secolo d.C. La parola italiana campana deriverebbe quindi da Campania, cioè dal luogo in cui ne fu per la prima volta istituito l’uso rituale.

La Chiesa, comunque, ritualizzò l’uso delle campane solo nell’XI secolo. In questo stesso periodo sono documentati i fonditori di campane itineranti, che sostituirono la fonditura nei monasteri, e cominciarono a comparire le campane a forma di tulipano, la cui maggior risonanza era richiesta dai grandi campanili gotici.

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